Dal momento in cui si lascia il reparto di maternità, dopo il parto, torniamo a casa con un opuscolo informativo con tutta una serie di “regole” da seguire per prevenire il rischio di SIDS1 (la sindrome della morte improvvisa). Tra queste spicca al primo posto quella di tenere il neonato supino nelle ore in cui dorme perché alcune evidenze scientifiche hanno dimostrato che in questa posizione il bambino è più protetto ed anche in caso di rigurgito (incubo di tutti i neogenitori e dei nonni!) esiste un meccanismo fisiologico che protegge le vie aeree dal soffocamento, nonostante lo stato di incoscienza del sonno. Considerando che un neonato dorme una media di 18 ore al giorno, e che nelle restanti 6 deve mangiare, essere cambiato (un’indicibile numero di volte!) e coccolato, spesso non rimane molto tempo per fargli provare altre posizioni e va a finire che quella supina diventi l’unica conosciuta per i primi mesi.
A COSA SERVE IL TUMMY TIME ?
Per lo sviluppo psicomotorio del bambino è fondamentale, fin dai primissimi giorni, sperimentare ed imparare a gestire la posizione prona (il Tummy Time2) nelle ore di veglia per tutta una serie di ragioni tra cui:
allena i muscoli del collo e della colonna che sono necessari per tenere su la testa in maniera autonoma prima e per il raggiungimento della posizione seduta dopo;
favorisce lo sviluppo cognitivo grazie all’esplorazione dello spazio attorno;
inizia a gestire gradualmente il peso sugli arti superiori, azione propedeutica ai successivi spostamenti a terra;
impara a cambiare autonomamente posizione nello spazio dato che i primi rotolamenti avvengono per la maggior parte da “pancia giù” a “pancia su”;
aiuta a gestire le coliche gassose.
PERCHE' E? IMPORTANTE IL TUMMY TIME ?
Il Tummy time è quindi un elemento importante da inserire nella routine quotidiana per i tutti i neonati soprattutto per i bimbi nati pretermine o che semplicemente vengono definiti “pigri”.
Ma come si può fare se il bambino piange tutte le volte che lo si mette a pancia giù? Vi siete mai chiesti quale possa essere il motivo o semplicemente avete pensato che “è pigro e non ci vuole stare”?
Provate ad immaginare di essere bloccati da qualcosa di molto pesante in una posizione a voi scomoda.. ecco, questa è la sensazione che devono sentire i neonati.
La posizione prona va allenata piano piano, rispettando le necessità ed i tempi di ogni bambino. Ogni neonato infatti reagisce alla novità in modo e con reazioni diverse; il compito del genitore a casa con il proprio piccolo e/o del fisioterapista pediatrico durante i trattamenti è proprio quello di leggere i segnali di difficoltà per poter proporre strategie alternative e facilitanti (come ad esempio la posizione semi-prona in collo o utilizzando un rullino sotto le braccia..) che si possano inserire in un contesto di relazione e gioco.
Con l’allenamento il neonato diventerà sempre più bravo ed imparerà a gestire la posizione prona da solo, in sicurezza e tranquillità.
Hai dubbi, domande o sei in difficoltà con il tuo bimbo? Rivolgiti al pediatra o ad un professionista esperto in età evolutiva.
Caterina Cortonesi
Fisioterapista dell’età evolutiva
Keywords: tummy time, fisioterapia in età evolutiva siena, fisioterapia neonatosiena
Pediatrics. 2020 Jun;145(6):e20192168. doi: 10.1542/peds.2019-2168. Epub 2020 May 5
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